Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono istituite al fine di favorire la nascita e l’implementazione di nuove iniziative imprenditoriali di micro, piccole, medie e grandi imprese, nazionali ed estere, nonché il reshoring delle imprese che in passato hanno delocalizzato all’estero proprie attività produttive.
Lo strumento della ZES consente di creare condizioni favorevoli sul piano amministrativo, attraverso la semplificazione e lo snellimento delle procedure, nonché sul piano delle agevolazioni fiscali alle imprese.
Ai sensi dell’art. 4 comma 2. D.L. 20 giugno 2017, n.91 e ss.mm.ii., “Per ZES si intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Per l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali le aziende già operative e quelle che si insedieranno nella ZES possono beneficiare di speciali condizioni, in relazione alla natura incrementale degli investimenti e delle attività di sviluppo di impresa”.
La ZES Sardegna interessa 15 Comuni per un totale di 2.770 ettari collegati ad aree portuali e retroportuali, che ricadono nei terreni di 6 Consorzi industriali, nell’ambito del demanio e dell’Aeroporto di Cagliari-Elmas.
I 15 centri interessati sono così ripartiti:
- Assemini, Cagliari, Sarroch e Uta ricadenti nel Consorzio Cacip;
- Oristano e Santa Giusta ricadenti nel Consorzio Cipor;
- Portoscuso ricadente nel Consorzio Sicip;
- Buddusò, Monti e Olbia ricadenti nel Consorzio Cipnes;
- Alghero, Porto Torres e Sassari ricadenti nel Consorzio Cip Sassari;
- Tortolì ricadente nel Consorzio Ci Ogliastra;
A questi vanno aggiunti i mappali dell’Aeroporto di Cagliari-Elmas